Le castagne della Valle del Bagnone:
Bagnone è un paesino dell’alta Lunigiana un po’ emiliano, un po’ ligure e un po’ toscano che nasce in una zona montuosa come piccolo agglomerato di case attorno al castello.
L’origine del castrum risale al X secolo quando, per ragioni militari, venne edificato su un colle roccioso a strapiombo sul torrente Bagnone.
La storia del borgo medievale si lega a quella della famiglia Malaspina intorno alla seconda metà del Trecento, quando divenne un feudo. Sotto il castello prese vita quello che oggi è il centro storico di Bagnone, ancora ricco di echi della vita antica: bottegai, mercanti e artigiani che lavoravano sotto i portici del vecchio mercato.
In seguito Bagnone è diventato un feudo indipendente, lungamente legato al Granducato di Toscana e dall’Unità d’Italia compreso nell’attuale Toscana, nella Provincia di Massa.
La storia di Bagnone però è sicuramente più antica e lo sappiamo grazie al ritrovamento nella frazione di Treschietto e altre zone limitrofe delle cosiddette statue stele, risalenti all’età del bronzo e conservate oggi in diversi musei del territorio o murate in antichi edifici.
Di queste misteriose statue antropomorfe, simili a menhir, che testimoniano la presenza umana nell’età della pietra, ne sono state ritrovate una cinquantina e spesso nei pressi di boschi di castagni o di cerri.
La Valle del Bagnone probabilmente si presentava allora come si presenta ancora oggi, una distesa di boschi e di verde attorno ad una fonte d’acqua, il torrente Bagnone.
La presenza di elementi come il castagno è stata fondamentale per il sostentamento e lo sviluppo di questa terra, teatro di incontri e di scambi, ma spesso molto povera.
Bagnone, che dominava le valli, la Via Francigena e anche la strada del sale, è sorto in una terra molto ricca e di grande interesse economico: tutta la Lunigiana, infatti, è sempre stata un crocevia di scambi e traffici mercantili e un’area molto contesa per la sua posizione e la conformazione assai fortunata del territorio.
Oltre alla grande importanza storica e culturale la Valle del Bagnone, riscoperta dopo lo spopolamento degli anni ’50 del secolo scorso, è molto nota per le ricche tradizioni culinarie legate al territorio e per i suoi prodotti tipici, come le castagne della Valle del Bagnone.
Le castagne, uno dei simboli di questa terra, sono sempre state una grande ricchezza per le popolazioni della Lunigiana: il castagno viene infatti chiamato Albero del Pane.
Le castagne della Valle del Bagnone hanno sostenuto per secoli le popolazioni di questo crinale dove si è creata, attraverso un insieme di tradizioni e usanze tramandate ancora oggi, una vera e propria cultura del castagno.
I contadini poveri della zona raccoglievano questi frutti di alberi bellissimi e li consumavano bolliti o sul fuoco, per minestre o per produrre la farina di castagne, perfetta per fare il pane e per cucinare molti piatti nutrienti e gustosi, ancora presenti nella gastronomia locale.
Per ottenerne la farina le castagne vengono essiccate (e sono buonissime anche le castagne secche!) secondo la tradizione, ossia per almeno 25 giorni permangono nel gradile, su una griglia posta sul fuoco alimentato solo con legno di castagno.
Una volta pronte, le castagne vengono sgusciate con macchine a battitori e ripassate a mano. Questo metodo antico di essiccazione viene oggi descritto con cura agli studenti durante le visite didattiche del borgo.
Attraverso la tradizionale macinazione a pietra viene quindi realizzata l’inconfondibile farina: il colore dal bianco all’avorio- crema, il sapore intenso e dolce e l’incredibile consistenza vellutata che ricorda il borotalco.
La farina di castagne della Lunigiana si è vista riconosciuta il marchio DOP e indica la farina ottenuta da specifici tipi di castagne raccolte nei 14 Comuni della Lunigiana.
Con la farina di castagne venivano realizzati molti piatti della cucina povera che oggi sono diventati tipiche prelibatezze, molto amate proprio perché profumano di tempi lontani.
Uno dei più importanti è il pane, molto nota la Marocca di Casola, che non poteva mancare nell’alimentazione di una volta e che è stata recentemente riscoperta grazie al desiderio di mantenere vivi sapori e tradizioni della Lunigiana.
Non si possono, inoltre, non ricordare le tipiche lasagne bastarde e molto noti sono i dolci a base di castagne della Valle del Bagnone come il castagnaccio o pattona, la polenta dolce e le frittelle.
Oltre alla riscoperta dei piatti della tradizione sono molto interessanti anche le innovazioni a base di castagne come la birra e il liquore, sempre di produzione locale e artigianale.
Per assaggiare tutti i piatti a base di castagne della Valle del Bagnone e acquistare i prodotti locali ci sono diverse occasioni grazie alle Sagre gastronomiche che si tengono tra ottobre e novembre.
La Castagnata di Pontremoli, la Sagra del Fungo Porcino e della Castagna di Treschietto e le varie Sagre della Castagna a Fosdinovo, Bagnone, Fivizzano e Barbarasco sono solo alcune.